Etichettatura
Etichettatura
L’etichettatura delle uova biologiche, in particolare quelle provenienti da allevamenti di galline livornesi a terra e in libertà, segue le normative italiane ed europee (Regolamento CE n. 589/2008 e Regolamento CE n. 834/2007 per il biologico). Di seguito, ti spiego nel dettaglio come si etichettano:
Codice stampato sul guscio dell’uovo
Ogni uovo deve riportare un codice identificativo stampato direttamente sul guscio. Questo codice fornisce informazioni fondamentali sul tipo di allevamento e la provenienza.
Un esempio di codice potrebbe essere: 0IT123TO456.
Ecco come interpretarlo:
- Primo numero: Identifica il metodo di allevamento:
- 0 = Biologico (allevamento libero con alimentazione biologica certificata).
- 1 = All’aperto (non necessariamente biologico).
- 2 = A terra (al chiuso, ma su un pavimento non in gabbia).
- 3 = In gabbia (metodo non biologico, molto intensivo).
Nel caso di uova biologiche, il numero è sempre 0.
- Sigla del paese: Indica il paese di produzione, ad esempio:
- IT per Italia.
- Codice del produttore: È un codice unico assegnato dall’autorità competente al produttore e comprende:
- Codice ISTAT della provincia (123 nell’esempio).
- Codice del comune (TO per Torino, nell’esempio).
- Codice identificativo dell’allevamento (456).
Informazioni obbligatorie sull’etichetta del cartone
Il confezionamento delle uova (il cartone o contenitore) deve includere alcune informazioni obbligatorie per legge. Ecco i dettagli:
A. Categoria di qualità
- Deve essere indicato che si tratta di uova di Categoria A, che sono uova fresche destinate al consumo umano diretto.
Le uova di Categoria B sono invece destinate all’industria alimentare o non alimentare (non adatte per la vendita diretta).
B. Categoria di peso
Le uova devono essere classificate in base al peso:
- XL: Grandissime (oltre 73 g).
- L: Grandi (tra 63 e 73 g).
- M: Medie (tra 53 e 63 g).
- S: Piccole (meno di 53 g).
C. Metodo di allevamento
Deve essere chiaramente specificato il metodo di allevamento delle galline, ad esempio:
- “Uova da allevamento biologico”.
- Può essere aggiunta una descrizione aggiuntiva, come “galline allevate in libertà con mangimi biologici”.
D. Nome e indirizzo del produttore o centro di imballaggio
L’etichetta deve riportare:
- Nome dell’azienda agricola o del produttore.
- Indirizzo del centro di imballaggio (se diverso dal luogo di produzione).
E. Data di scadenza o consumo preferibile
- La data di scadenza massima deve essere fissata a 28 giorni dalla deposizione.
- È comune trovare anche la dicitura: “Da consumarsi preferibilmente entro il”, seguita dalla data.
- Spesso viene aggiunta anche la data di deposizione, per sottolineare la freschezza del prodotto.
F. Codice di certificazione biologica
Per le uova biologiche, l’etichetta deve riportare:
- Il codice dell’organismo di controllo biologico, come ad esempio: “IT-BIO-009”.
- La dicitura: “Agricoltura UE/non UE”, a seconda della provenienza degli alimenti biologici utilizzati.
G. Quantità e origine
- Numero di uova contenute nella confezione (es.: “6 uova”, “12 uova”).
- Dicitura: “Origine: Italia”, o l’indicazione del paese di produzione.
Informazioni facoltative
Alcuni produttori includono ulteriori dettagli, anche se non obbligatori, per promuovere la qualità del prodotto:
- Descrizione del benessere animale: Es.: “Le nostre galline razzolano libere su pascoli verdi”.
- Certificazioni aggiuntive: Es.: “Certificazione per il benessere animale”.
- Caratteristiche nutrizionali: Es.: “Uova ricche di omega-3”.
- Ricette consigliate: Idee su come utilizzare le uova.